LA STRADA DELLA BATTAGLIA DI FONTENO
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La Strada della Battaglia di Fonteno è un allestimento che la sezione Anpi Valcalepio – Valcavallina, insieme alle sezioni di Endine Gaiano e di Lovere, si è impegnata a progettare con il fine di illustrare e celebrare la battaglia di Fonteno e del Torrezzo avvenuta il 31 agosto del 1944.
Pensata come un itinerario storico – didattico sui luoghi che hanno visto i partigiani contribuire decisivamente al processo di riconquista della libertà e della democrazia, la strada si configura come un racconto in sette capitoli che legano tra loro i tragici episodi della battaglia per liberare Fonteno dai nazifascisti.
Qui la presentazione grafica del progetto:
Lo scontro in campo aperto con i fascisti sul Torrezzo, la cattura dei tedeschi e del loro capitano Fritz Langer, la trattativa che ne seguì e la ritirata finale dei fascisti della “Macerata” vengono ripercorse con una serie di pannelli che stendono il tracciato di quei sentieri dove si sono fisicamente collegate le storie individuali e collettive di combattenti e civili: formazioni partigiane come la 53esima Garibaldi “Tredici martiri” di Lovere, la “Francesco Nullo”; altri gruppi come quelli di Endine e della Valcalepio; fino ad arrivare a chi si mosse nell’Alto Sebino, in Valcavallina, in Val Borlezza e in Val Gandino, dove si incontrano altri spazi e nomi, tra cui quello del tenente Giorgio Paglia e quelli dei suoi compagni catturati e uccisi nel combattimento alla Malga Lunga del 17 novembre 1944. Lungo questo tracciato vengono dunque messi in sequenza gli eventi della giornata del 31 agosto 1944, collocati a loro volta nelle vicende che li avevano preceduti e a quelle che seguirono fino al 25 aprile dell’anno successivo, giorno della Liberazione. Si tratta, dunque, di un progetto che rinnova un omaggio, a tanti anni di distanza e mentre i protagonisti ed anche gli ultimi giovanissimi testimoni di quegli eventi ci lasciano. Un omaggio nel segno di una memoria che distingue le ragioni di coloro che combatterono per affermare valori, diritti e doveri di cittadini liberi contro coloro che li avevano cancellati.
La partecipazione al progetto da parte delle amministrazioni comunali di Fonteno e di Endine Gaiano è il segno del profondo legame tra i protagonisti di quella battaglia con la popolazione di Fonteno, i contadini delle cascine della valle, come con le donne di Valmaggiore (borgo di Endine Gaiano), che ripararono dai rastrellamenti e curarono per mesi i partigiani feriti nella battaglia. Un legame che si esprimeva nel coraggio e nella generosità di persone che vincevano la paura, con la certezza di essere dalla parte giusta, aiutando, a proprio rischio, coloro che volevano la fine della guerra, la liberazione e la costruzione di una società giusta ed egualitaria. Sentimenti di solidarietà umana, prima che politici, certamente, ma che furono fondamentali per reggere lo scontro armato che la Resistenza richiedeva.
La strada è dunque un progetto che partendo dalla piazza di Fonteno percorre la valle che sale al Colletto, tocca i “Casì de Torès” e da lì scende a Valmaggiore, sulla piazza del borgo; un itinerario che vedeva già collocati lungo il percorso la lapide presente sulla piazza di Fonteno fin dal 1965 e, al Colletto, il monumento eretto nel 1984 a ricordo della battaglia e per commemorare i caduti partigiani e i civili vittime delle rappresaglie che seguirono.
Una testimonianza viva che incrocia il bisogno di trasmettere l’invito di Piero Calamandrei alle nuove generazioni. quello ad andare – con il pensiero – lì dove i partigiani hanno versato il loro sangue per capire da dove nasce la nostra Costituzione e saperla così difendere e attuare.