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Grave intimidazione fascista durante la presentazione del libro “La generazione del deserto” di Lia Tagliacozzo

Nella giornata di ieri è accaduto un gravissimo atto di intimidazione fascista durante la presentazione online del libro della giornalista e scrittrice Lia Tagliacozzo, La generazione del deserto. La storia di due famiglie ebraiche, una salvata dai “giusti” e l’altra condannata dagli “infami”, un racconto sull’ebraismo, sull’identità, sulla memoria.

L’incontro, organizzato dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza, è stato infatti brutalmente interrotto da individui che hanno rivolto a Tagliacozzo i peggiori insulti e le peggiori minacce: “ebrei ai forni!”, “sono tornati i nazisti!”, “vi bruceremo tutti!” sono solo alcuni tra gli slogan pronunciati. Lo riporta Sara De Benedictis, figlia dell’autrice, in uno scritto di denuncia apparso sul suo profilo Facebook.

Nel condannare in maniera netta e ferma questo deplorevole comportamento, esprimiamo la nostra preoccupazione per i sempre più frequenti segnali di recrudescenza dei fascismi. Ribadiamo dunque la necessità di continuare a presidiare i territori, anche quelli virtuali, per garantire il dovuto rispetto e l’altrettanto imprescindibile riconoscenza nei confronti di chi ha vissuto l’indicibile tragedia dello sterminio.

L’imminente ricorrenza del Giorno della Memoria non può essere ridotta a un rito celebrativo, ma deve spingere tutti a interrogarsi nuovamente su quei valori che credevamo consolidati e che invece vengono nuovamente e costantemente messi in discussione da chi non ha mai creduto nelle libertà, nell’uguaglianza, nella democrazia, sostenendo un potere abusivo, corrotto e violento.

Tagliacozzo, figlia di ebrei perseguitati dai fascisti, racconta nel suo libro proprio la storia della sua famiglia, ricostruita pezzo per pezzo dalla clandestinità del padre fino all’esperienza in un campo di internamento svizzero vissuta dalla madre.

A noi sembra doveroso, anche come atto di antifascismo militante, sostenere questa lettura. Accogliamo dunque l’appello della Biblioteca “Di Vittorio” della CGIL di Bergamo, che invita ad acquistare una copia di questo volume e magari regalarla a una biblioteca scolastica. Perché le nuove generazioni devono conoscere e studiare.

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