Quest’anno, per la prima volta dal 1945, non possiamo festeggiare la Liberazione trovandoci in piazza, nelle sedi dove tradizionalmente celebriamo il ricordo delle battaglie partigiane che si sono svolte sul nostro territorio, abbracciandoci e condividendo momenti di incontro e relazione. Nonostante la tristezza per le condizioni che stiamo vivendo nelle nostre comunità, ripercorriamo con i nostri materiali d’archivio alcuni episodi del passato, anche perché ricorrono i 75 anni da quel meraviglioso 25 aprile.
Oggi proponiamo il video della Manifestazione Provinciale a Bergamo del 25 aprile 1970, custodito dai compagni della Sezione ANPI Val Calepio – Val Cavallina.
Erano trascorsi 25 anni dalla fine della guerra e dalla vittoria dei partigiani.
Si vedono sfilare, composti e ordinati, giovani e meno giovani dietro gli stendardi delle sigle sindacali – che a differenza di altre città, a Bergamo sfilavano già unitariamente – e dei partiti. Ad aprire il corteo i gonfaloni del Comune, della Provincia e di tanti comuni bergamaschi. Si riconoscono volti distesi anche in un giorno di mal tempo.
Spicca uno striscione: “Solidarietà attiva con la Resistenza internazionale”, segno che in quel momento il nostro mondo era meno iperconnesso, ma più unito in alcune parole d’ordine essenziali, tutte riconducibili a un forte spirito antifascista.
Colpisce un dettaglio: i discorsi ufficiali vengono tenuti dal balcone della Torre dei Caduti. Tra questi, si riconosce Giuseppe Brighenti “Brach”, il partigiano della 53^Brigata Garibaldi “Tredici Martiri di Lovere”, Presidente del Comitato Bergamasco Antifascista, fondato l’anno prima, nel 1969. La Torre divenne monumento commemorativo ai caduti del primo conflitto mondiale nel 1924 alla presenza di Mussolini. Un segno forte di riappropriazione democratica dei luoghi simbolo della strumentalizzazione del fascismo e della sua vuota retorica patriottica che tanti danni ha prodotto: la Resistenza è stata anche questo, lo sforzo di ridare dignità e valore alla parola Patria.
Non proponiamo e non riguardiamo questo video per nostalgia di quel che è stato, ma per riappropriarci di quelle parole e ricordarci una volta di più – anche a distanza – che essere fratelli e compagni antifascisti è bello, giusto, doveroso. Oggi come allora. In Italia e nel mondo.
#bellaciaoinognicasa
#25aprilerinascere
#iorestolibero
#anpibergamo
Erano trascorsi 25 anni dalla fine della guerra e dalla vittoria dei partigiani.
Si vedono sfilare, composti e ordinati, giovani e meno giovani dietro gli stendardi delle sigle sindacali – che a differenza di altre città, a Bergamo sfilavano già unitariamente – e dei partiti. Ad aprire il corteo i gonfaloni del Comune, della Provincia e di tanti comuni bergamaschi. Si riconoscono volti distesi anche in un giorno di mal tempo.
Spicca uno striscione: “Solidarietà attiva con la Resistenza internazionale”, segno che in quel momento il nostro mondo era meno iperconnesso, ma più unito in alcune parole d’ordine essenziali, tutte riconducibili a un forte spirito antifascista.
Colpisce un dettaglio: i discorsi ufficiali vengono tenuti dal balcone della Torre dei Caduti. Tra questi, si riconosce Giuseppe Brighenti “Brach”, il partigiano della 53^Brigata Garibaldi “Tredici Martiri di Lovere”, Presidente del Comitato Bergamasco Antifascista, fondato l’anno prima, nel 1969. La Torre divenne monumento commemorativo ai caduti del primo conflitto mondiale nel 1924 alla presenza di Mussolini. Un segno forte di riappropriazione democratica dei luoghi simbolo della strumentalizzazione del fascismo e della sua vuota retorica patriottica che tanti danni ha prodotto: la Resistenza è stata anche questo, lo sforzo di ridare dignità e valore alla parola Patria.
Non proponiamo e non riguardiamo questo video per nostalgia di quel che è stato, ma per riappropriarci di quelle parole e ricordarci una volta di più – anche a distanza – che essere fratelli e compagni antifascisti è bello, giusto, doveroso. Oggi come allora. In Italia e nel mondo.
#bellaciaoinognicasa
#25aprilerinascere
#iorestolibero
#anpibergamo