L’ANPI Provinciale di Bergamo, da sempre convinta che la difesa della Carta Costituzionale si eserciti quotidianamente nelle battaglie per la sua concreta attuazione, esprime piena solidarietà e sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori della Sematic S.p.A. di Osio Sotto, mobilitati da settimane contro l’annunciato trasferimento del 70% della produzione in Ungheria e la conseguente ipotesi di cassa integrazione per 211 dipendenti, ai quali si aggiunge un centinaio di lavoratori costretti al trasferimento presso il sito produttivo di Seriate.
Stupiscono e generano sconcerto le motivazioni addotte per giustificare questa scelta: la presunta scarsa competitività dell’impresa, causata – si legge da fonti aziendali – dallo spostamento verso l’Est Europa della logistica e della catena di distribuzione, suona infatti come un pretesto che asseconda i processi di sfruttamento della manodopera a basso costo già in corso.
Nel richiamare lo spirito della Costituzione, l’ANPI ricorda che la libertà d’impresa sancita dall’articolo 41 «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana» e auspica un rapido intervento di concertazione delle parti interessate per sopraggiungere a una soluzione che assicuri piena cittadinanza – in termini di libertà e dignità nel lavoro, appunto – agli operai e agli impiegati della Sematic, alle cui spalle ci sono esigenze familiari primarie da garantire.
Mobilitazioni sociali e scioperi hanno ridato valore al lavoro tra il 1943 e il 1944, contribuendo decisivamente a dare impulso alla Resistenza partigiana e a sconfiggere il nazifascismo. Oggi, sanciti e garantiti dalla Costituzione repubblicana figlia della Resistenza, sono lo strumento giusto per ribadire i propri diritti e ricevono per questo il massimo sostegno dell’ANPI Provinciale di Bergamo.
Presidente ANPI Provinciale di Bergamo
Presidente Sezione ANPI Osio Sotto
Presidente Sezione ANPI c/o CGIL Bergamo