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Articolo apparso sul quindicinale Araberara, con l’intervista del nuovo segretario dell’Associazione

VAL CALEPIO – LE NUOVE NOMINE DEL DIRETTIVO DELL’A.N.P.I.
Bernasconi:“Nessuno è morto invano, il sacrificio dei partigiani deve essere ben presente più che mai per guidarci nelle scelte difficile di questa nostra società. Soprattutto alle nuove generazioni”.

(An. Ma.) Marco Bernasconi, 22 anni di Grone, è il nuovo Segretario dell’A.N.P.I. sezione Val Calepio – Val Cavallina. Nulla di particolare sembrerebbe, se non fosse che Bernasconi risulta essere uno dei più giovani segretari dell’associazione d’Italia. Questo non è un dato da sottovalutare, anzi dice molte cose. L’A.N.P.I si rinnova cogliendo l’ondata “giovanilistica”, non presunta ma reale in questo caso, che spira in una contemporaneità di baroni, di politicanti abbarbicati alla poltrona e di giovani troppo spesso al palo. Vincenzo Beni ex presidente dell’Associazione ha scandito e voluto fortemente questo spirito di rinnovamento nominando come suo successore Tiziano Belotti che diventa così il nuovo Presidente e come nuovo segretario appunto Bernasconi. Marco che ha mosso i primi passi nella politica un anno e mezzo fa, è Consigliere di minoranza nel Comune di Grone per la lista D.O.C.G., e già la sua ascesa raggiunge un vertice significativo. Ma sentiamo direttamente da lui le prime sensazioni, scaturite il giorno della nomina:“Beh sicuramente tanta felicità, non è facile che alla mia età ti vengano concesse queste occasioni. Ho provato molto orgoglio. Orgoglio per dover portare avanti il nome di una associazione molto importante”. Cosa ti ha spinto ad iscriverti all’Anpi e quando ti sei iscritto? I valori della resistenza sono ancora importanti oggi? Perché?“Mi ha spinto ad iscrivermi all’Anpi il senso di riconoscenza che nutro verso tutte quelle persone che, a volte addirittura con la loro vita, ci hanno donato la libertà. Anche se al giorno d’oggi questa libertà non è che sia così ben visibile, ma c’è, ed è innegabile. Mi sono iscritto in una data molto significativa il 25 aprile, la festa della liberazione dall’oppressione nazi fascista. Perché credo fortemente nei valori della resistenza, di uguaglianza e di libertà. Valori che ognuno dovrebbe stamparsi in testa perché li ritengo necessari come l’aria, soprattutto con i tempi che corrono e il debito di sangue che le nuove generazioni devono fare di tutto per colmare. Nessuno è morto invano, il sacrificio dei partigiani deve essere ben presente più che mai per guidarci nelle scelte difficile di questa nostra società. Altrimenti rischiamo di addentrarci nei meandri di un orribile cecità civile, e oggi purtroppo siamo già sulla porta….” Verso queste scodate destrorse della politica nazionale provi indifferenza, fastidio o peggio preoccupazione?
“Le giudico sicuramente in modo negativo. Innanzitutto perché sono incostituzionali. La Costituzione dice che qualsiasi cosa inneggi al fascismo è proibita, quindi non dovrebbero esistere già di principio. Però sappiamo tutti come è fatta L’Italia. La cosa che mi preoccupa di più è che queste formazioni, oltre a inneggiare all’odio e alla violenza, sono composte in maggior parte da giovani. Le nuove generazioni senza un’adeguata lettura della storia resistenziale si fanno abbindolare da queste formazioni destrorse”. Sei il nuovo segretario, cosa hai intenzione di fare di nuovo per l’associazione? Il tuo contributo futuro: idee, nuovi progetti ecc.?“Innanzitutto, anche se ricopro il ruolo di segretario, non ho nessun potere decisionale. Il potere delle decisioni, come in ogni cosa democratica, spetta al Direttivo intero. A tal proposito come Sezione veniamo dalla nomina del nuovo direttivo. Abbiamo appena terminato alcuni incontri e il gruppo di lavoro è molto coeso. Carne al fuoco c’è ne tanta, ma è ancora presto per potere annunciare le iniziative. Posso annunciare che un mio desiderio personale sarebbe quello di tornare a far iscrivere nella nostra sezione gente che per vari motivi non ha più rinnovato la tessera e riuscire a far tornare a iscriversi all’Anpi tanta gente della Valle Cavallina. Infine avvicinare di più i giovani all’associazione. Sono loro che devono assumersi il peso di portare avanti la memoria storica dell’Associazione. In conclusione permettimi un ringraziamento personale. Ringrazio veramente di cuore Vincenzo Beni, il precedente Presidente della sezione, Tiziano Belotti, attuale Presidente e tutto il gruppo del Direttivo. Li ringrazio per la fiducia che hanno riposto in me. A queste persone va dato atto di essere state le prime e forse le uniche ad avere dato una carica dirigenziale ad un giovane come me. Di questo gli sarò sempre grato e risponderò con i fatti per il bene dell’Associazione”.

Articolo apparso sul quindicinale Araberara

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