- ANPI sezione “Eugenio Bruni” Bergamo città
 - ANPI sezione “Giuseppe Brighenti Brach” Cgil Bergamo
 
invitano ad un incontro pubblico in ricordo del partigiano GUIDO GALIMBERTI
operaio, antifascista, soggetto al confino dal 1926 al 1933, catturato   alla Malga Lunga il 17 novembre 1944 e fucilato il 21 novembre 1944.
Domenica 20 novembre 2011 dalle ore 10.00 presso l’ex municipio di Redona, ora spazio Civico
Comunale , in via Leone XIII n.27, Bergamo.
Programma:
Saluto dei presidenti delle due sezioni ANPI organizzatrici, Martino Signori e Dario Cangelli.
Omaggio alla lapide situata sull’edificio ex municipio di Redona.
Relazione su Guido Galimberti a cura della prof.ssa Giuliana Bertacchi.
Cenno di ricordo del nostro Gianni Previtali, staffetta partigiana e sindacalista, recentemente scomparso.
GUIDO GALIMBERTI nome di battaglia “BARBIERI” (1906-1944)
Nato a Chignolo d’Isola, residente nel quartiere di Redona, operaio.  Aderisce al partito comunista in giovane età e per questo viene  confinato a Lampedusa, Ustica e Ponza dal 1926 al 1933. Tornato a  Redona, è arrestato nuovamente e incarcerato per 6 mesi a  San Vittore.  Dopo l’8 settembre 1943 con Ettore Tulli assalta la a Prefettura per  impossessarsi di armi e si rifugia a Santa Brigida, del Patronato San  Vincenzo di don Bepo Vavassori.
E’ attivo nel lecchese con Antonio Malenza e con Dante Paci che verrà  poi catturato e fucilato al cimitero di Bergamo nel luglio 1944.  Successivamente si unisce ai partigiani della 53ª Brigata Garibaldi di  Lovere.  E’ assegnato alla squadra comandata da Giorgio Paglia e  prende  parte a tutti i più importanti scontri con le forze nemiche della zona.
Il 17 novembre 1944  una parte della squadra è sorpresa alla Malga  Lunga  dai reparti della legione repubblichina Tagliamento. Nello  scontro a fuoco che segue, i partigiani hanno la peggio e vengono  catturati. Due di loro, il russo Starich e Mario Zeduri, entrambi  feriti, vengono finiti sul posto;  gli altri sette sono  portati a  Lovere. Il 19 novembre il Tribunale speciale della Legione Tagliamento  li processa e condanna a morte. Il 21 novembre 1944,  Guido Galimberti  viene fucilato al Cimitero di Costa Volpino assieme a Giorgio Paglia,  Andrea Caslini e i russi  Kopcenko,  Noghin, Molotov e Donez,  da un  plotone d’esecuzione composto da militi della stessa legione  Tagliamento. Lascia una commovente lettera di addio alla mamma, alla  moglie ed alle figlie, che si riporta in parte:
Lovere, 21.11.1944 – Care bimbe, ora non potete leggere il mio ultimo  saluto, ma lo leggerete un tempo nel quale potrete comprendere, allora  apprenderete in questo foglio la morte di vostro padre e saprete che è  morto da soldato e da italiano e che ha combattuto per avere un’Italia  libera. Spero che non piangerete quando leggerete questo mio scritto.  Addio bambine e che un bacio giunga a voi, spero che quando sarete  grandicelle mamma vi farà imparare ad amare l’Italia. L’amerete con  tutto il cuore, addio.
								